Il problema del
lavoro.
Soprattutto di
quale lavoro.
Davvero un bel
problema.
Avanti con il
tempo, stiamo già toccando con mano e già vedendo in alcuni settori, tanti
lavori non esisteranno più, la tecnologia sostituirà le persone con delle
macchine.
Concentrarsi sui
posti di lavoro intesi come posti di lavoro fissi, il posto di lavoro e basta,
diventa sempre di più tempo sprecato, forse è meglio ragionare e vedere il
lavoro con un’altra ottica se vogliamo davvero risolvere il problema del
lavoro.
Il guadagno è una
cosa, il lavoro è un’altra cosa, un conto è lavorare, un altro conto è lavorare
e guadagnare.
Il lavoro in se
stesso non dovrebbe essere un obiettivo ma un’attività che ci permette di
guadagnare, perchè, l’obiettivo vero in
un lavoro dovrebbe essere il guadagno.
Questo è un motivo
per cui quando sento, anche in tv (e allora cambio canale) tutte quelle
discussioni che parlano di posti di lavoro, di migliaia di posti di lavoro,
anzi, di milionate di posti di lavoro penso che siano solo delle grandi
puttanate.
Un altro motivo è
che tante volte vorrebbero farci intendere e fare passare come posti di lavoro,
quello che lavoro non è, ma solo un rimedio per chi, all’ultimo stadio, nella
sua disperazione, deve pur trovare qualche cosa in cui arrabattarsi per cercare
di sbarcare il lunario.
Se per lavoro
intendiamo quello offerto, che spesso leggiamo nelle pagine di annunci su certi
giornali e anche in certi siti specializzati in offerte di lavoro appunto,
credo che qualsiasi persona con un po’ d’ingegno sarebbe capace di creare
milioni di posti di lavoro.
Se miriamo al
risultato finale e, il nostro lavoro e il nostro obiettivo è creare e promettere migliaia, milioni di posti di
lavoro e stiamo creando e proponendo
migliaia o milioni di posti di lavoro (di merda), il risultato finale e il
nostro obiettivo dpotrebbe considerarsi
raggiunto con estrema facilità
Allora, sarebbe
meglio saper distinguere tra lavoro inteso come attività che permette alle
persone di guadagnare e come lavoro inteso come risultato finale.
A mio modesto
parere tutta la differenza sta qui.
Le domande che ci
dovremmo fare sono completamente diverse: ho un lavoro, offro lavoro (inteso solamente come attività) oppure
faccio un lavoro, offro un lavoro che mi
e che permette a chi lavora guadagnare?
Giunti a questo
punto, credo diventerà sempre più importante per ognuno di noi aumentare il
livello delle proprie competenze, e allargare le proprie conoscenze e,
soprattutto studiare modi e sistemi per come metterle in circolazione con
professionalità nel mercato del lavoro.
Certo, lo so che non
è facile, come tutto del resto nella vita, ma a volte, specialmente in certi
momenti bisogna essere realisti.
Basta quindi
aspettare, basta sperare, meglio cominciare a darsi da fare.
Basta perdere
tempo a inviare curriculum in risposta ad annunci di offerte di lavoro di
merda.
Lo so che non è
una soluzione ma più che un consiglio, una ricetta, così come so che sono
imperfetto nel senso, che se penso che devo dire o scrivere una cosa la dico e
la scrivo senza tanti giri di parole.
Oggi mi andava di
scrivere di queste cose e allora le ho scritte.
Tutto qui.
J Di calcio e d’altre nuvole
Carlo Feroldi-Riproduzione Riservata
www.carloferoldi.weebly.com
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